Giacomo Attili: attraverso uno scatto cerco la personalità

Domenica 8 Maggio – Anno 2016 – Palazzo Parisani Bezzi di Tolentino –

Osservo Giacomo Attili, impegnato nell’evento “Nozze d’incanto”, promosso da Chiara Cottone, Chiara Marchetti e Ewa Lyszczarz.

Una visita a sorpresa, la mia, per vedere come opera un fotografo del calibro di Giacomo, classe ’78, innovativo nel suo settore, sempre attento alle ultime tendenze.

Dopo la laurea e il lavoro come archeologo, Giacomo si dedica a quella che è sempre stata la sua più grande passione: la fotografia.

Giacomo Attili

Cinque anni fa ha fondato, a Tolentino (Mc), lo studio “Giacomo Attili – Fotografia” che ora amplia con il “Bokeh Studio”. Un’attività in continua evoluzione e crescita quella di Giacomo. E la cosa m’incuriosisce, merita di essere raccontata dal punto di vista della persona, della comunicazione e delle strategie di marketing.

Sono quattro i settori principali di Giacomo Attili: Wedding, Fashion, New Born, Adv. E’ proprio per il wedding che ha creato il Bokeh Studio, l’ultima sua sfida con servizi innovativi per il giorno più bello ed emozionante di una coppia.

“Do small things with great love” è il pay-off della campagna pubblicitaria, il centro del messaggio del Bokeh Studio, che punta dritto al cuore, alla passione del fare piccole cose con grande amore. Una spinta alla semplicità, all’essenziale ma fatto con il cuore.

Simply your wedding reportage” è il  claim che evidenzia il servizio offerto in collaborazione con Federica Mazzieri e Saverio Romagnoli.

Giacomo sceglie il meglio, crede nel team, nei talenti e nella collaborazione.

Federica & Saverio - Bokeh Studio

Federica è studentessa dell’Accademia delle Belle Arti, ama il settore multimediale, è dinamica; ha due concetti chiave: creatività e spontaneità. L’essere invisibili, per lei, è la regola da applicare nel corso del reportage di matrimonio.

Saverio è un videomaker che ha già all’attivo collaborazioni importanti, si definisce creativo, appassionato e divertente. “L’importante è trovare un modo per distinguersi dagli altri, stare sempre un passo avanti”, mi dice.

La comunicazione visiva del Bokeh Studio è perfettamente allineata alle caratteristiche del team.

Semplicità unita all’innovazione, eleganza e qualità del servizio. Lo spazio allestito all’interno di Palazzo Bezzi lo dimostra. Poche cose, strumenti utili al fotografo, esposizione dei prodotti a supporto del cliente. Dal romantico album per raccogliere le immagini del matrimonio, alla chiavetta usb per i più tecnologicamente evoluti. Uno spazio con i colori della natura, toni chiari che richiamano l’armonia, il bianco per puntare all’eleganza, il beige per l’essenziale. Forme morbide si legano a dettagli rigidi, fissi, che evidenziano stabilità e certezza.

shooting-bokeh-studio

Sulla piccola lavagna ci sono scritti i nomi di Federica e Saverio. Dettaglio molto importante perché ferma l’attenzione sul rapporto, lo staff si presenta, il cliente lo identifica e lo scambio comunicativo ne trae vantaggio. Il brand, attraverso i colori e i font armonici, ambisce, con il celeste, al cielo, e con il marrone  alla consapevolezza e soddisfazione. Una grafica che richiama il sogno, l’emozione.

Giacomo Attili è affabile, presente, lavora ininterrottamente, se necessario, si guarda intorno, a Palazzo Bezzi intendo, e, con una comunicazione non verbale che ispira sicurezza, corre a fotografare le spose nella location d’incanto. Parla poco, misura le parole, si esprime quando il ritmo comunicativo lo consente. Studia con gli occhi, in prevalenza.

Giacomo Attili - 8 maggio

Bokeh StudioMi vede, ci salutiamo da lontano, mi avvicino e inizio la mia intervista. Così, senza preavviso.

Giacomo, tre parole/aggettivi che ti caratterizzano:

– Originale, professionale, attendo ai dettagli.

Quali sono i valori-guida del tuo lavoro?

– La professionalità, la puntualità e la correttezza nei confronti del cliente e, nel caso dei matrimoni, anche nei confronti di tutto lo staff che lavora intorno all’evento.

Il tuo colore preferito?

– Il blu.

Giacomo, cosa dicono di te?

– Che sono una persona alla mano e che riesco a instaurare un buon  rapporto.

E’ vero, lui ascolta molto le esigenze del cliente, cerca di comprendere per rispondere nel miglior modo possibile. Non offre solo servizi ma soluzioni. Entrare nel “progetto” è un requisito fondamentale; condividerlo significa raggiungere il successo. Questo è quello che mette in atto Giacomo. La fotografia non può essere scollegata dalla realtà, la deve rappresentare, far rivivere.

Cos’è un wedding reportage?

– E’ un reportage di taglio giornalistico, una storia visiva del matrimonio, un raccontare tutti i momenti spontanei delle emozioni attraverso le foto. Tutti gli scatti sono “veri”, liberi da pose o costrizioni. Gli sposi e i loro ospiti non si accorgono della presenza del fotografo. Non si vede ma c’è, pronto a catturare e interpretare gli istanti  significativi e ad alto impatto emotivo.

Momenti da cogliere al volo e scatti che richiedono rapidità diventano foto creative, uniche. La creatività sta anche nel saper osservare il contesto, le atmosfere, i giochi, gli sguardi. Un’attività che richiede un’attenzione particolare, un estro veloce che sa cogliere in un gesto normale la straordinarietà.

Giacomo, durante il wedding reportage, si rimane freddi e distaccati rispetto a ciò che accade o no?

– No, io non ci riesco. Credo che il coinvolgimento sia l’elemento che permette di vivere in pieno tutti i momenti. Solo l’empatia rispetto alla situazione, alle emozioni degli sposi, consente di catturare il sentimento vero, quello che parte da dentro i protagonisti e arriva fuori. Nei momenti toccanti, mi commuovo anche io.

Giacomo studia ogni giorno per il suo lavoro, si aggiorna, frequenta corsi on line e con la Celebra Academy. Investe energie e lavora sodo.

Mi spiega che il lavoro in team è determinante per la riuscita di un perfetto servizio fotografico. Il 30 % dipende dall’occhio e dalle abilità del fotografo, il 30% dal soggetto e un altro 30 da tutto ciò che sta intorno. Dal contesto, dalla location, dalla luce. Sì, perché il fotografo, per lo shooting, ha bisogno di conoscere, in base alle ore del giorno, le posizioni del sole, la luminosità e la profondità degli spazi.

( Riscrivendo questo passaggio, mi manca un 10%… sicuramente l’ho perso io perché, mentre dialogavo con lui, le sale iniziavano a movimentarsi).

Comunque il concetto è che c’è un mix di fattori da tener presenti per arrivare a foto cariche d’emozione. La location va sempre studiata prima.

Giacomo, quanto è importante avere un sito web ed essere presenti sui social?

– E’ fondamentale. La maggior parte delle richieste mi arrivano dal web. Sito e social network consentono una visibilità totale.

E questo permette di lavorare anche fuori città. Giacomo Attili è punto di riferimento per tutto il centro Italia, senza limiti di distanza.

A proposito del sito, la sua strategia comunicativa è ben strutturata: chiara, delimitata per aree tematiche, tremendamente visual. Nella home page scorrono, in sequenza, foto di diversi lavori e con vari soggetti: bimbi, neonati, modelle, spose, coppie in attesa, personaggi importanti. In ogni scatto si percepisce l’intensità, la nitidezza di un momento fermato e lasciato per sempre.

All’interno del sito giacomoattili.it, oltre ai lavori creativi in evidenza, c’è la sezione “articoli”, uno spazio/blog dove Giacomo scrive e spiega concetti importanti, dove si racconta attraverso le sue competenze.

Il brand è caratterizzato dal nome e cognome, raffigurato con le iniziali. L’identità del brand corrisponde all’identità del fotografo. Un’impostazione impegnativa, una scelta importante che s’incentra sulla credibilità. Come dire: sono io, Giacomo Attili, i miei servizi fotografici passano dalla mia identità e professionalità.

Giacomo, chi è il tuo riferimento nel mondo della fotografia?

– Steve McCurry, photojournalist statunitense, uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea.

Giacomo, cosa consigli a un giovane che ambisce a diventare fotografo?

– Mi sento di consigliare impegno e umiltà. Non esistono guadagni facili e non ci s’improvvisa fotografo. Dietro c’è molto lavoro, prima di tutto su se stessi e poi sull’acquisizione di tecniche e competenze. E’ necessario impegnarsi molto ed essere consapevoli che una lunga gavetta è fondamentale. L’improvvisazione non consente la costruzione di un lavoro sul lungo periodo. La motivazione e la voglia di crescere, oltre a sperimentare, sono requisiti importanti. Così come lo è una formazione continua.

Giacomo Attili-2

Un punto d’ispirazione d’eccezione, quello di Steve McCurry, foto che si fondono con la società e i momenti rappresentativi e toccanti, il talento che si manifesta con la creatività, una coerente strategia di personal branding, confermano la straordinarietà di Giacomo Attili. Del fotografo che ama i ritratti perché permettono di arrivare al centro della persona, perché dagli occhi arriva alla personalità.

“La fotografia è un arte; anzi è più che un’arte, è il fenomeno solare in cui l’artista collabora con il sole.”
Alphonse de Lamartine

 

3 Responses so far.

  1. Graziano scrive:
    Foto che lasciano il segno….